Hydria, ceramica attica a figure nere, Pittore di Priamo, inv. 64610. Intorno al 510 a.C. Vulci, ritrovamento sporadico, Sala 4.
Il vaso è una hydria, una forma destinata all’approvvigionamento dell’acqua. Due anse sulla spalla permettevano il trasporto, mentre la terza, sul collo, veniva impugnata per versare l’acqua. È un recipiente grande e pesante (vuoto arriva a 7-8 chili) e, in questa versione, realizzato in ceramica pregiata. La scena, molto appropriata al contenitore, mostra cinque donne presso una fontana monumentale, raffigurata come un edificio di ordine ionico con bocche erogatrici modellate a forma di testa di leone (solo una è visibile).
Le donne sono giovani, eleganti (vestono lunghi chitoni e mantelli) e adorne di gioielli. Tre di loro sembrano attendere in fila, mentre reggono sul capo una hydria vuota; una quarta riempie il suo vaso e la quinta, visibile al centro della composizione, si allontana dalla fontana sollevando una hydria piena.