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Etru a Casa - Vulci

Hydria dei Pirati Tirreni

16 Aprile 2020

di Alessia Argento

Ieri vi abbiamo parlato del mito dei pirati Tirreni per presentarvi il nostro laboratorio didattico da fare in casa.
Questa è l'hydria che raffigura la vicenda finale del mito: la trasformazione dei pirati in delfini ad opera del dio Dioniso.

E’ confluita di recente nelle collezioni del Museo di Villa Giulia, restituita all’Italia, nel 2014, dal Toledo Museum of Art (Ohio, USA). L’hydria, utilizzata per il contenimento e il trasporto dell’acqua, è dipinta a vernice nera con tre metope di altezza diversa, realizzate a risparmio sul collo, sulla spalla e sul corpo del vaso.

Hydria a figure nere, bottega del Pittore di Micali, probabile provenienza da Vulci, 510-500 a.C.

Hydria a figure nere, bottega del Pittore di Micali, probabile provenienza da Vulci, 510-500 a.C.

All’interno delle metope sono rappresentate alcune scene: sul collo, due giovani; sulla spalla, un tritone che nuotando sulle onde afferra un pesce e un delfino; sul corpo, sei uomini, nell’atto di trasformarsi in delfini, cinque dei quali con testa e tronco di delfino e gambe umane, mentre il sesto, al contrario, con tronco umano ed estremità a forma di pesce.

Le figure sono tutte a testa in giù, in procinto di immergersi tra le onde. A sinistra degli uomini-delfino vi è un tralcio d’edera che allude alla presenza di Dioniso, dio del vino e della vite.

L’hydria costituisce un documento eccezionale proprio perché ricorda l’epilogo del mitico rapimento di Dioniso da parte dei pirati Tirreni, narrato nel VII inno omerico: il dio, dopo essere stato preso in ostaggio dai pirati che provarono a legarlo all’albero maestro della loro nave, compiuti alcuni prodigi, si vendicò trasformandoli in delfini

Il mito riecheggia le attività navali e le probabili azioni piratesche degli Etruschi, conosciuti presso i Greci con il nome di Tirreni.

Si ritiene che il vaso sia stato prodotto, su commissione di un ricco personaggio, nella bottega del cosiddetto pittore di Micali, attivo a Vulci.

 

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