Pietro Venale da Imola e aiuti, affreschi dell’emiciclo di Villa Giulia, Roma, 1553-55 circa
Ben più di un giardino, quindi, in cui erano stati piantati 36.000 alberi: vi si trovavano boschi di lauri, aranceti, pergolati di verzure e viali ornati d’alberi da frutto, e persino un boschetto destinato a godere del canto dei tordi.
Se di tutto questo oggi non rimane quasi nulla, gli affreschi del portico semicircolare nel giardino centrale della Villa ce ne restituiscono in parte la memoria: l’ampia volta infatti è affrescata con un pergolato (popolato di putti, satiri e variopinti uccelli) ispirato, con ogni probabilità, a quelli reali di cui scrive Ammannati.
La decorazione è cadenzata da archi che suddividono gli affreschi in settori, ciascuno caratterizzato da una differente pianta, a simboleggiare la rigogliosità dei giardini.