Cavaliere su ippocampo, statua funeraria, nenfro, 550-540 a.C. Vulci, necropoli in loc. Poggio Maremma, tomba a camera. Sala 1
Il gruppo statuario di giovane su ippocampo fu scoperto nel 1919 dall’archeologo Goffredo Bendinelli: era abbandonato, insieme al famoso Centauro che vi abbiamo già presentato, all’interno di una tomba violata oggi non più rintracciabile. L’opera è attribuita a uno scultore vulcente, che aveva recepito nel suo stile gli influssi dell’arte greco-orientale.
Anche priva della testa, la creatura è identificabile con un grande ippocampo. La coda è lunga e sinuosa con grandi pinne ben rilevate, in antico rese più realistiche con l’uso del colore, oggi del tutto perduto.
Il cavaliere è scolpito a tutto tondo nelle parti libere e reso a rilievo più o meno alto laddove il suo corpo sembra aderire strettamente all’animale; mancano le mani, che forse reggevano delle briglie.