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Etru a Casa - Villa Poniatowski

Il restauro di Villa Poniatowski

12 Febbraio 2021

di Francesca Montuori
Sala dell’Ercole Farnese con l’appartamento su due livelli prima dei restauri (da Lucchini, Pallavicini, La Villa Poniatowski sulla via Flaminia, 1993)

Sala dell’Ercole Farnese con l’appartamento su due livelli prima dei restauri (da Lucchini, Pallavicini, La Villa Poniatowski sulla via Flaminia, 1993)

Villa Poniatowski, appartenuta da ultimo ai Riganti, è entrata a far parte dei beni dello Stato italiano con una procedura di acquisizione avviata nel 1972 e conclusasi solo nel 1988.

Grazie all’impegno dell’allora Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale Anna Maria Moretti Sgubini, e della Direttrice del Museo di Villa Giulia, Francesca Boitani, Villa Poniatowski è tornata ad essere un tutt’uno con Villa Giulia dopo oltre 400 anni dalla sua prima costruzione.

Il ripristino dell’edificio storico è il risultato di una lunga campagna di restauri completati nel 2010 e condotti prima dall’arch. Vincenzo Antonelli e successivamente dall’arch. Francesco Scoppola, con la consulenza storico-scientifica di Italo Insolera.

Il primo necessario intervento è stato quello di consolidamento della struttura muraria che rischiava di collassare per l’apertura al livello stradale di ambienti destinati a un’officina meccanica. Inoltre, sono state smantellate le numerose moderne superfetazioni realizzate all’interno, tramezzi e solai che avevano stravolto la struttura delle principali sale.

Sala dell’Ercole Farnese dopo la rimozione delle sovrastrutture (da Lucchini, Pallavicini, La Villa Poniatowski sulla via Flaminia, 1993)

Sala dell’Ercole Farnese dopo la rimozione delle sovrastrutture (da Lucchini, Pallavicini, La Villa Poniatowski sulla via Flaminia, 1993)

Emblematica in tal senso è la Sala dell’Ercole Farnesiano in cui era stato realizzato un appartamento su due livelli.

Il restauro ha permesso il ripristino dell’ambiente, così come ideato nell’Ottocento, e anche la riscoperta sotto il rivestimento murario del calco di una porzione di bassorilievo dell’Ara Pacis, la cui presenza era documentata da un disegno di Valadier.

Sala dell’Ercole Farnese dopo i restauri

Sala dell’Ercole Farnese dopo i restauri

Un simile stravolgimento era stato attuato anche nella Sala Indiana  e in quella Egizia dove, sotto diversi strati di vernice, sono state ritrovate le decorazioni realizzate da Felice Giani nell’Ottocento, nonché alcuni frammenti di affreschi cinquecenteschi e settecenteschi dovuti ai Cesi e ai Sinibaldi.

I lavori hanno inoltre consentito di riconoscere le diverse fasi costruttive dell’edificio e di individuare la struttura originaria con i successivi ampliamenti e le trasformazioni avvenute nel corso dei secoli.

A conclusione dei restauri, la Villa è stata aperta al pubblico nel 2012 quale sede espositiva dei reperti provenienti dall’Umbria e dal Latium Vetus appartenenti al Museo Nazionale Etrusco.

Calco in gesso di bassorilievo decorativo dell’Ara Pacis Augustae
Sala Indiana durante restauri (da Lucchini, Pallavicini, La Villa Poniatowski sulla via Flaminia, 1993)

 

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