L’attacco superiore di ansa a rotelle è pertinente a una grande oinochoe (brocca) di bucchero.
L’ansa è decorata nella parte anteriore da una testa femminile a rilievo. Sulla traversa è incisa l’iscrizione: mini muluvanice mamar:ce a:puniie venala (Mamarce Apunie mi ha donato a Venai). Le lettere sono in alfabeto veiente arcaico, graffite dopo la cottura.
Il dedicante è Mamarce Apuniie, un personaggio del quale non si hanno notizie storiche ma che fu attivo in diversi contesti: un’altra dedica con il suo nome proviene dal corredo di una tomba di Lavinium (CIE 8612) e testimonia l’influenza e i rapporti di Veio con i maggiori centri del Lazio antico nel VI secolo a.C.
La lunga iscrizione menziona, secondo Giovanni Colonna, anche la dea Venai, della quale non si hanno altre notizie, ma che potrebbe aver ispirato il nome di una donna - “Venalia Slarinas” - ricordata su un’iscrizione di Portonaccio (CIE 6409). Secondo altre ipotesi il termine Venala sarebbe invece un gentilizio femminile.
Il vaso fa parte di una serie di buccheri di grande qualità forse prodotti espressamente per il santuario di Portonaccio: molti esemplari vennero acquistati per essere utilizzati e/o offerti in occasione di cerimonie rituali. Su diversi vasi compaiono iscrizioni di dedica, realizzate presumibilmente dal personale che prestava servizio nel santuario.
CIE, II, 5 e Addenda II, 1, n. 6421.
D.F. Maras, Il dono votivo, gli dei e il sacro nelle iscrizioni etrusche di dono, Roma 2009, p. 410, n. cat. Ve do 3, con bibliografia precedente.
V. Lecce, “Ansa a rotelle di oinochoe con iscrizione votiva etrusca”, in L. Bentini, M. Marchesi, L. Minarini, G. Sassatelli (a cura di), Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna (Catalogo della Mostra di Bologna, 2020), Verona 2019, pp. 99-100, n. cat. 42.