Il Parco Archeologico di Veio, situato ai confini settentrionali della città metropolitana di Roma, all’interno dell’area naturale protetta del Parco Regionale di Veio, dichiara sin dalla sua ubicazione lo stretto legame che storicamente caratterizzò i rapporti tra la grande città etrusca e Roma.
Tra le evidenze archeologiche che si riferiscono all’insediamento dell’antica Veio, il Santuario etrusco dell’Apollo (o santuario di Portonaccio, dal nome della località), situato nelle vicinanze della Mola di Isola Farnese, rappresenta per visitatori ed escursionisti il tradizionale punto di accesso ai percorsi che attraversano la parte sud del Parco regionale e si trova tutt’oggi immerso in un contesto paesaggistico di forte suggestione, connotato dagli elementi naturali che anche in antico caratterizzavano il luogo.
Tra i più monumentali e venerati d’Etruria, il santuario sorgeva subito al di fuori della città e conobbe una lunga fase di frequentazione, dalla metà del VII secolo a.C. fino alla piena età romana (II secolo a.C.).
Indagato a partire dal 1916, quando si rinvennero le celebri statue in terracotta di Apollo, Hermes ed Eracle che decoravano il tetto del tempio arcaico (fine VI sec. a.C.), il santuario si articola in due nuclei principali: a est vi è l’area con l’altare dedicato a Menerva, mentre a ovest si innalza il tempio a tre celle dalla ricchissima decorazione architettonica, oggi evocato dalla ricostruzione realizzata nei primi anni Novanta su progetto dell’arch. Ceschi.
La Guida archeologica del Parco di Veio, aggiornata e rivista a cura dell’Ente regionale Parco di Veio, è consultabile online a questo link.
In seguito al decreto di riorganizzazione n. 53/2024 del MIC MODIFICHE AL DECRETO MINISTERIALE 23 DICEMBRE 2014, RECANTE “ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI MUSEI STATALI” il Parco Archeologico di Veio è passato sotto la tutela del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.