La kylix (coppa da vino) proviene da una tomba scoperta a Vulci nel 1931 dall’archeologo Raniero Mengarelli ed è uno dei numerosissimi vasi di produzione attica rinvenuti in Etruria.
Sul fondo interno è rappresentato un uomo barbato sdraiato su una kline (letto da banchetto) intento ad ascoltare una giovane donna che suona il doppio flauto. All’esterno, su ognuno dei lati principali, sono raffigurate due klinai che ospitano coppie di commensali, ciascuna formata da un giovane e da un uomo più maturo e barbato. Alcuni di loro ascoltano la performance di una elegante flautista mentre altri conversano, serviti da un giovane coppiere.
La decorazione è attribuita al Pittore di Euaion, allievo del celebre Duride e artista specializzato nella produzione di coppe.
La kylix illustra un simposio, ovvero un ricevimento in cui gli invitati bevevano vino diluito con acqua e si intrattenevano con conversazioni piacevoli e argute, musica, poesia, danze, spettacoli e giochi.
Gli Etruschi adottarono i banchetti e i simposi “alla greca” e li aprirono alle donne, mentre in Grecia questi eventi erano, e rimasero a lungo, riservati agli uomini. La diffusione questo tipo di ricevimenti favorì il commercio di vasellame da mensa e di pregiate varietà di vino e la circolazione di “beni immateriali”, come repertori musicali e letterari, giochi e, in generale, pratiche legate specificamente all’intrattenimento degli ospiti.
J.D. Beazley, Attic Red-Figure Vase-Painters, Oxford 1963, p. 792, n. 52.
T.H. Carpenter, T. Mannack, M. Medonca, Beazley Addenda 2, Oxford 19892, p. 290.
C. Zaccagnino, “Una nuova coppa del Pittore di Euaion”, in ArchCl 50, 1998, nt. 13.
A.M. Sgubini Moretti (a cura di), Il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia: guida breve, Roma 1999, p. 26.