Pendente in ambra, metà VIII sec. a.C., Necropoli del Quattro Fontanili, Veio
Non a caso sul fondo della fossa sono stati rinvenuti una serie di oggetti legati alla tessitura e alla filatura, attività tipiche delle donne di elevato stato sociale: rocchetti per avvolgere e tendere i fili di lana (4), una fuseruola in bronzo (1), una deliziosa scatolina cilindrica, anch’essa in bronzo (12), che poteva contenere batuffoli di lana filata o da filare. Le raffinate coppe da vino sul fondo della teca ci raccontano di come, con grande indignazione dei contemporanei greci, le donne etrusche partecipassero normalmente ai banchetti insieme agli uomini.
La ricerca di indizi sulla vita della nostra amica etrusca si conclude con questi tre piccoli pendenti in ambra (10): un cavallino, un omino itifallico (simbolo di fertilità) e una bellissima scimmietta accovacciata. Animale sacro al dio egizio Toth, la scimmia diventa un soggetto molto di moda in tutto il Mediterraneo durante l’VIII e VII secolo a.C., diffuso soprattutto grazie al commercio dei mercanti fenici.