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Libri Stregati 2024

Invernale

di Dario Voltolini

Sala 9, Cerveteri - Cinturone da donna
ETRU image

Dario Voltolini, Invernale, La Nave di Teseo
"...ha solo un luogo di tempo che resta lì, galleggiando tra tutti gli altri tempi. Lui non riflette, non cerca di capire, lui ci sta dentro, a quel tempo, e lo vive ancora, sebbene quello se ne sia già volato via." (p. 35)

Leggendo il romanzo di Dario Voltolini ci immergiamo in un tempo qualunque, in un luogo qualunque, nella vita di un uomo qualunque che sussurra di freddo, tempo, attesa e sacralità.
Le vicende e le riflessioni scandiscono il tempo di una vita vissuta, il mondo diviene una scenografia immobile e sbiadita, il protagonista un attore il cui monologo interiore nessuno ascolterà mai. Fino a quel momento la sua vita è lavoro, passione per il calcio, la caccia e qualche sigaretta. Prima di quel momento non c’era tempo per la riflessione. Dopo quel momento,  il suo sangue mischiandosi a quello dell’agnello si tinge di un forte simbolo di sacrificio e di sacralità. La malattia è come il canone inverso di Bach, inverte il ritmo della vita.

Cinturone in bronzo con tracce di tessuto, metà dell'VIII secolo a.C., Necropoli di Cava della Pozzolana, Cerveteri

Cinturone in bronzo con tracce di tessuto, metà dell'VIII secolo a.C., Necropoli di Cava della Pozzolana, Cerveteri

Affiora il rapporto tra vita, destino e il simbolo della tessitura: il fuso, la rocca, il telaio. In Etruria la tessitura è legata alla sacralità: è un lavoro praticato da donne aristocratiche, sacerdotesse e principesse. Pensiamo a Penelope, in ‘attesa’, tesse il proprio destino: sposare un principe; lo disfa: l’attesa del ritorno di Ulisse.

Ma quando si parla di filo e tessitura parliamo delle Parche/Moire: Cloto fila la vita degli uomini, Lachesi lo misura e Atropo lo taglia, il fuso si srotola sulle ginocchia di Ananke che in greco antico ha il significato di ‘necessità’, ‘inevitabilità’. La malattia del protagonista diventa l’inevitabilità, il porsi domande la necessità.

Le Parche intrecciano le vite nella grande tela del destino, ogni momento della vita è dato dall’unione di ordito e trama, tutto ciò che esiste è collegato in questo grande tessuto, che continua ad esistere anche quando i singoli fili si spezzano, perché in ogni momento fili nuovi vengono filati, misurati e intessuti insieme. La vita è fatta di momenti alternati all’attesa, o forse una lunga attesa fatta di momenti. Non si può sciogliere il filo che lega il tempo alla vita, da un capo all’altro del filo c’è solo il freddo nulla. In un momento indefinito il protagonista rimane sospeso nell’attesa. Cos’è l’attesa? l’attesa è quando le luci del palco si spengono e cala il sipario tessuto dal destino.

Roberta Mingione

 

 

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