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Libri Stregati 2024

Chi dice e chi tace

di Chiara Valerio

Sala 10, Cerveteri - Aryballos
ETRU image

Chiara Valerio, Chi dice e chi tace, Sellerio
"Avevo stretto nel palmo la scaglia di madreperla e mi ero sentita triste fino a quando non avevo avvertito, dal pugno chiuso, un leggero odore di tabacco e tuberosa, i due profumi che annunciavano l'arrivo di Vittoria. Li mischiava lei stessa." (p. 42)

La figura di Vittoria, protagonista assente del racconto, decifrabile per chi la circonda ma indecifrata per chi la racconta, è all’origine di una ricerca che apre uno spaccato sul suo universo femminile popolato di aromi, piante, animali e farmacopea in una dialettica di rapporti umani che ne subiscono e accusano il fascino. Vittoria è il paradigma della donna, circondata da un alone di profumo come da un mistero, in grado di riconoscere i mali e di somministrare rimedi. Per più di un verso ineffabile: "Vittoria sarebbe potuta diventare una di quelle guaritrici che si trovano nei paesi e sembrano non avere arte né parte ma vivono accanto alla natura, non solo quella umana"

Aryballos, 630 a.C. circa, Camera degli Alari, Necropoli della Banditaccia, Cerveteri

Aryballos, 630 a.C. circa, Camera degli Alari, Necropoli della Banditaccia, Cerveteri

La sua morte apparentemente accidentale, in una Scauri contagiata dalla sua stessa energia vitale, lascia la narratrice perplessa e incredula.

Più di un’affinità legano la Vittoria narrata e la donna etrusca di altissimo rango onorata con un ricco corredo nella Camera degli Alari di Cerveteri. Ad una sola, straordinaria defunta erano riservati i numerosi aryballoi, contenitori per unguenti importati – come spesso le essenze – dalla Grecia e dal Vicino Oriente.

A lei erano destinate anche dei cofanetti, le pissidi, usate come contenitori anche di sostanze aromatiche e medicamentose. La quantità, la varietà e il pregio dei piccoli vasi e del loro contenuto non esauriscono necessariamente il loro significato nell’espressione del rango della defunta o negli onori che le vengono resi. E’ suggestivo pensare che un tale insieme sottenda una figura anche in grado di riconoscere le proprietà delle piante e delle essenze aromatiche, che nel sottile confine fra profumo, balsamo, rimedio – persino veleno –, al pari di una Vittoria ante litteram, abbia esercitato un fascino misterioso sull’intera comunità.

Valentina Belfiore

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