Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo, Mondadori
“Anche Urano è un pianeta gigante, 15 volte la Terra, e a cercarlo col telescopio ha la forma di un cerchio verdazzurro. Per fare il giro completo intorno al Sole impiega 84 anni.
Come il pianeta Giove porta il nome del padre di tutti gli dei, allo stesso modo Urano si chiama così in ricordo di un’antica divinità. Urano, appunto. Il nome che gli antichi Greci davano al cielo stellato”. (p.116)
Il passo del romanzo Aggiustare l’universo di Raffaella Romagnolo rappresenta una delle più significative e commoventi lezioni immaginarie che la maestra Gilla formula alle sue allieve nell’orfanotrofio di Borgo di Dentro alla fine della seconda guerra mondiale. La maestra Gilla riconosce negli occhi di una bambina, Francesca (Ester per la sua famiglia), la stessa tristezza e la stessa sofferenza che ha vissuto lei in prima persona quando viveva a Genova. La guerra, che tutto lacera e tutto distrugge, viene affrontata da Gilla con molta forza; nutre nel profondo la speranza di poter risistemare il proprio mondo e quello delle sue allieve.