Venerdì 14 febbraio ore 17.00 il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ospita l'incontro "QUESTIONI DI CONFINE. Dialogo sulle frontiere delle città etrusche".
Saranno presenti gli Autori dei volumi:
Alessandro Mandolesi, Tra Caere e Tarquinia. La costiera civitavecchiese in età etrusca*
Andrea Zifferero, Paesaggi di confine in Etruria**
Introduce:
Luana Toniolo, Direttrice Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Intervengono:
Francesco di Gennaro, già Soprintendente archeologo
Luca Pulcinelli, Soprintendenza ABAP Umbria
Giuseppe Cordiano e Shantidas Valli, Università degli Studi di Siena
Modera:
Andreas Steiner, Direttore della rivista Archeo. Attualità del Passato
Ingresso gratuito in Sala Fortuna fino ad esaurimento posti. Prenotazioni all'indirizzo mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it
* La costiera civitavecchiese è da tempo oggetto di discussione in merito alla definizione della frontiera fra i distretti etruschi di Caere e Tarquinia, un dibattito avviato dalla seconda metà dell’Ottocento e oggi ravvivato da nuovi studi. Un contesto culturalmente misto, all’interno del quale si sono evoluti gli interessi tattici e strategici delle città di riferimento per il controllo dei passaggi e degli accessi a risorse naturali di notevole importanza, come i giacimenti minerari e le aree forestali dei Monti della Tolfa. In questo volume si aggiunge un aggiornamento dei dati scaturito dal riesame di alcuni contesti conservati al Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia, erede del Museo Civico fondato nel 1918 da Salvatore Bastianelli e distrutto nel bombardamento del 1943. Dall’interazione delle informazioni raccolte scaturisce una rilettura generale del popolamento etrusco in questo vivace tratto costiero, compreso fra la fine dell’età del Bronzo (1000 a.C. circa) e la conquista romana, emblematicamente rappresentata dalla deduzione della colonia marittima di Castrum Novum (entro il 264 a.C.).
**La relazione della città etrusca con il territorio politico di competenza è argomento di studio denso di interrogativi, che spaziano dall’ancora approssimativa conoscenza topografica del tessuto urbano e delle necropoli all’organizzazione, spesso complessa, del tessuto delle campagne e delle necropoli rurali. Il volume raccoglie i principali lavori – introdotti da un prezioso aggiornamento – che l’autore ha dedicato, nel corso del tempo, all’individuazione dei confini tra la città, le fasce suburbane e l’agro, e alla loro interazione sotto forma di frontiera. La poleografia di Populonia, di Fiesole con la media Valdarno, di Vulci con la Valle dell’Albegna, di Cortona con il suo territorio e infine di Cerveteri con l’Etruria meridionale interna, è indagata grazie al contributo delle fonti storiche ed epigrafiche, sempre associate a indicatori archeologici di varia natura (posizione topografica delle tombe a tumulo, caratteri dell’architettura e del rituale funerario, posizione e funzione dei luoghi di culto, distribuzione di particolari forme della ceramica domestica, circolazione di produzioni ceramiche e sopravvivenza di relitti toponomastici di origine preromana), facendo ricorso a modelli ispirati dall’archeologia processuale e dalla geografia economica. Il fine è la ricostruzione dello stato territoriale etrusco e il riconoscimento dei paesaggi di confine organizzati in base alla disposizione di santuari e sacelli a protezione delle campagne e delle comunità che vi abitavano.