
Continua il ciclo di Chi (Ri)cerca Trova che torna per il terzo anno a presentare la ricerca scientifica e i progetti di studio che coinvolgono il Museo Nazionale Etrusco, a cura dei Servizi Educativi del Museo.
Venerdì 9 maggio alle ore 16.00 Carla Tulini*, ci parlerà delle terrecotte votive di Veio
Il legame che intercorre tra Etruschi e religiosità è molto forte. Attraversa secoli di storia e si ripercuote in tutte le manifestazioni del sacro: la costruzione di santuari, la loro frequentazione e, infine, l’offerta di oggetti di varie forme e funzioni da dedicare alle divinità. In questo scenario così vasto si inseriscono le terrecotte votive che esprimono a pieno le richieste e le speranze di devote e devoti etruschi.
Osservatorio d’eccezione è la città di Veio: questo importante centro dell’Etruria meridionale può contare ben undici santuari e aree sacre che si collocano in settori strategici del pianoro sul quale la città si estendeva – ad es. in prossimità di porte o strade. Si ricordano, in particolare, il grande santuario suburbano di Portonaccio, l’area sacra di Campetti nord e la grande “Stipe Lanciani” posta nel settore di Pendici di Comunità.
Le indagini intraprese nell’ambito del Dottorato di Ricerca presso la Sapienza Università di Roma e svoltosi in connessione con numerose realtà museali italiane, tra cui il prezioso magazzino dell’Orologio del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, hanno permesso di approfondire lo studio delle terrecotte votive veienti. In particolare, si è concentrato su tematiche riguardanti le diverse tecniche di produzione dei votivi – individuazione di colori, segni o sigle incise – e la dispersione di questi oggetti, cercando di ricostruire il ricco e variegato panorama del sacro a Veio, stimolando e proponendo nuove domande di ricerca.
Ingresso gratuito in Sala Fortuna fino ad esaurimento posti.
Prenotazioni all’indirizzo mn-etru.didattica@cultura.gov.it
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* Carla Tulini, è Dottoressa di Ricerca presso la Sapienza Università di Roma, con una ricerca dal titolo “Culti e pratiche votive a Veio tra l’età arcaica e la romanizzazione. Le terrecotte votive tra produzione e committenza”. L’interesse della ricercatrice si concentra sull’archeologia del sacro, in particolare i culti, le pratiche votive e, nello specifico, le terrecotte votive offerte nei santuari etruschi, tra cui Veio. Dal 2016 partecipa con cadenza annuale alle campagne di scavo presso il santuario etrusco di Pyrgi (S. Severa – RM) e dal 2019 è responsabile di settore e membro del progetto “Grandi Scavi Sapienza” proprio nel sito di Pyrgi. Ha avuto anche la curatela, con la Prof.ssa Laura Maria Michetti e la Dott.ssa Cristiana Zanasi, della mostra “DeVoti Etruschi” tenutasi presso il Museo Civico di Modena e il Museo delle Antichità Etrusche e Italiche della Sapienza Università di Roma.