Un nuovo appuntamento del ciclo di conferenze CHI (RI)CERCA TROVA. I professionisti si raccontano al Museo: ricerche scientifiche, studi e progetti presentati da esperti e studiosi al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Venerdi 17 maggio, alle ore 16.00 Marco Arizza* e Alessandra Piergrossi** presenteranno una serie di casi in cui la ricerca d'archivio ha permesso di puntualizzare alcuni aspetti controversi o, in alcuni casi, di rileggere interamente le ipotesi formulate fino a quel momento.
Il primo caso riguarda la necropoli di Poggio Montano: una comunità stanziata nel cuore dell’Etruria interna sviluppatasi tra il villanoviano e l’età orientalizzante.
Il secondo caso riguarda il ritrovamento, avvenuto negli archivi di Villa Giulia, di un manoscritto considerato disperso, concernente lo scavo, per mano di controversi personaggi dell’epoca, della importante necropoli di Monte Michele, nel territorio di Veio, in uso tra l’età orientalizzante e quella arcaica.
Infine, si farà accenno al lavoro di scavo e ricerca presso il Quirinale, a Roma, dove è stato riconosciuto e indagato, tra il 2009 e il 2012, un tempio di età arcaica.
Ingresso gratuito in Sala Fortuna fino ad esaurimento posti.
Prenotazioni all’indirizzo mn-etru.didattica@cultura.gov.it
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*Marco Arizza è Ricercatore presso l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR. Etruscologo, si occupa di archeologia funeraria e santuariale del Lazio preromano. Ha diretto per molti anni campagne di scavo e ricerca a Roma e nel territorio di Veio, curando la pubblicazione dei risultati. È direttore scientifico della missione archeologica CNR presso il Santuario del Manganello di Cerveteri e del ciclo di convegni annuali di Grotte di Castro “L’Acqua e gli Etruschi”. È, inoltre, direttore della collana “Fonti Etrusche. Storia, Archeologia, Paesaggio” e coordinatore del comitato editoriale della rivista “Mediterranea”.
**Alessandra Piergrossi, etruscologa, dal 2009 è Ricercatore presso l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR, si occupa di temi relativi all’area centro-tirrenica, in particolare Lazio ed Etruria, dall’età del Ferro al periodo arcaico. Impegnata come responsabile nel progetto di pubblicazione delle necropoli arcaiche di Veio, in collaborazione con la cattedra di Etruscologia della Sapienza, la sua linea di ricerca è incentrata, attraverso l’analisi delle testimonianze funerarie e dell’organizzazione del territorio, sulla formazione e lo sviluppo della comunità veiente.