Evgeny Antufiev
Dead Nations. Eternal version
LA MOSTRA E' PROROGATA AL 3 OTTOBRE
a cura di Marina Dacci e Svetlana Marich
ETRU – Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma
11 giugno – 26 settembre 2021
Opening venerdì 11 giugno | ore 16-19
È un lungo romanzo a capitoli il rapporto di Evgeny Antufiev con il patrimonio archeologico sedimentato nel nostro territorio e presente nei nostri musei. Una fascinazione che Antufiev subisce per la stratificazione segnica e simbolica, per l'eco profondo di antiche storie che continuano a parlarci nelle sale dei musei. Quale migliore sintonia per un artista che da sempre esplora l'idea dell'immortalità e della rigenerazione attraverso archetipi che hanno accompagnato l’esistenza e l’immaginazione umana in una storia senza fine?
In questo capitolo l'incontro è con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, importante custode dell’affascinante e per alcuni ancora misteriosa civiltà etrusca che ha saputo – così come il processo creativo di Antufiev – assorbire e metabolizzare contatti e relazioni con molteplici civiltà (da Oriente ad Occidente, dai Fenici ai Greci, ai Cartaginesi) e ha creato un rapporto peculiare, molto stretto, con le caratteristiche dei singoli territori in cui si è insediata, generando qualcosa di assolutamente nuovo.
Il lavoro di Antufiev trasporta nel tempo e nello spazio figure simboliche che hanno da sempre accompagnato l'esistenza e l'immaginazione umana. Le sue ceramiche così come le fusioni, con trame e superfici ossidate e trattate con patine e bagni particolari, evocano antiche scoperte e ci appaiono come "dono" rinvenuto nel sottosuolo. La presenza di figure in trasformazione ben si sposa con il repertorio iconografico etrusco che viene splendidamente illustrato negli oggetti esposti nel Museo di Villa Giulia.
L'esito formale è intrigante, labirintico, assolutamente unico: le opere di Antufiev assumono identità ibride, capaci di generare assonanze tra mondi e culture differenti, ma inevitabilmente sono filtrate attraverso la cultura del Paese di provenienza dell'artista, la Siberia, e la tradizione popolare russa nel trattamento dei materiali.