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Etru kids - Spazio alla manualità

SCRIVIAMO IN ETRUSCO!


Mettetevi alla prova con la scrittura etrusca e realizzate un biglietto d'auguri per accompagnare un dono

ETRU image

Scaricate i materiali e provate a scrivere in etrusco una dedica o il messaggio di accompagnamento per un dono, come quello di Thefarie Velianas alla dea Uni.

Sapevi che...
...non è difficile leggere le iscrizioni etrusche perché utilizzano un alfabeto di tipo greco? Si tratta dello stesso alfabeto che usavano gli abitanti delle colonie greche di Cuma e Pitecusa (la moderna Ischia).

Ma… basta scegliere un alfabeto per poter scrivere? Non è così semplice: gli Etruschi si accorsero che i segni alfabetici che avevano imparato non rappresentavano perfettamente tutti i suoni della loro lingua. Alcune lettere, ad esempio la B, la D e addirittura la O, non erano proprio necessarie, perché in etrusco i suoni corrispondenti non esistevano. Mentre quando avevano bisogno di scrivere la F non sapevano come fare perché nell’alfabeto greco la F proprio non c’era! Per questo con il tempo gli Etruschi impararono ad adattare l’alfabeto greco alla loro lingua.

Ansa di vaso in bucchero con iscrizione votiva e fondo di coppa con dedica

Ansa di vaso in bucchero con iscrizione votiva e fondo di coppa con dedica

Cosa scrivevano gli Etruschi?
Purtroppo i libri scritti dagli Etruschi sono andati perduti e oggi le maggior parte delle iscrizioni rimaste si trovano sulle tombe e sugli oggetti che provengono dai santuari e dalle sepolture. Si tratta in gran parte di testi brevi che riportano i nomi di persone, per ricordarle o onorarle, di dei ed eroi, per riconoscerli nelle immagini, oppure riguardano delle attività svolte (per esempio la fabbricazione di oggetti o l'invio di doni).

Conosciamo ancora troppo poco la lingua etrusca e non è sempre facile capire il significato di tutte parole.

Una curiosità: le iscrizioni più antiche riguardano… i regali!
Si tratta di brevi frasi scritte direttamente sugli oggetti e, se lette ad alta voce, danno l‘impressione che sia l’oggetto stesso a parlare. Sono testi molto simili tra loro, quasi delle formule: spesso contengono solo il verbo e i nomi di chi dona e di chi riceve.

Esempi:
mini muluvanice mamarce apuniie venala vuol dire: "Mamarce Apunie mi ha donato a Venai".
Questa iscrizione si trova sull’ansa di un vaso in bucchero.

Ecco un altro esempio che si trova sul fondo di una coppa:
turns turuce ramtha venatres vuol dire "Ramtha Venathres (mi) ha offerto a Turan".

L’iscrizione di dono più famosa - e più lunga - è sulle lamine d’oro di Pyrgi: anche se il significato di alcune parole è ancora incerto, la presenza del verbo turuce (verbo usato quando chi riceve il dono è una divinità), ci aiuta a capire che si parla di un’offerta in onore della dea Uni da parte di Thefarie Velianas, tiranno di Cerveteri.

Adesso tocca a te!
Utilizzando l’alfabeto etrusco, scrivi un originalissimo biglietto di auguri oppure divertiti con le lamine di Pyrgi!

Una delle tre lamine di Pyrgi: in rosso il nome "Thefarie Velianas" e il verbo "turuce"

Una delle tre lamine di Pyrgi: in rosso il nome "Thefarie Velianas" e il verbo "turuce"

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