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Etru a Casa - Vulci

Kalpis del Pittore di Villa Giulia

13 Dicembre 2020

di Vittoria Lecce

La musica, come elemento essenziale nell’educazione e nella formazione individuale, è il tema a cui allude la decorazione di una kalpis proveniente da Pescia Romana. Il vaso serviva per attingere e versare acqua e venne decorato da un anonimo artista attico noto come 'Pittore di Villa Giulia' (identificato proprio a partire da un cratere conservato nel nostro Museo).

Kalpis, ceramica attica a figure rosse, Pittore di Villa Giulia, 460-450 a.C. Pescia Romana, da contesto sconosciuto, Sala 4.

Kalpis, ceramica attica a figure rosse, Pittore di Villa Giulia, 460-450 a.C. Pescia Romana, da contesto sconosciuto, Sala 4.

Sulla spalla del vaso sono visibili otto personaggi, ben distanziati fra loro e in atteggiamento composto, disegnati con un tratto elegante e nitido. In posizione centrale è seduto il poeta e musicista Musaios: è incoronato di alloro e imbraccia una lira. Ha l’aspetto e l’atteggiamento del dio Apollo, ma l’iscrizione “Mosaio” apposta vicino a lui rende certa l’identificazione.

Gli fanno ala due gruppi di Muse: alte, sottili ed eleganti, disposte tre a sinistra e quattro a destra. Cinque hanno in mano degli strumenti musicali, una è intenta scrivere e la settima, seduta su una roccia, è definita Ligeia, ovvero “dalla voce chiara”, un attributo usato per le Muse anche dai poeti Alcmane e Stesicoro.

I protagonisti della scena incarnano vari aspetti della composizione poetica, del canto e della musica, arti strettamente intrecciate nel mondo antico. Musaios era un mitico poeta e musicista ma anche, in virtù della sua arte e del suo rapporto con gli dei, un guaritore e indovino, e come tale associato a Orfeo. La sua tomba veniva posta ad Atene, di fronte all’acropoli. In questo caso Musaios rappresenta un modello per i giovani ateniesi, in quanto lo studio della musica - in particolare della lira - era una delle componenti principali della loro educazione.

Inoltre, nel corso del V e del IV secolo a.C. nella società greca nasce e si mantiene vivo un acceso dibattito, a cui parteciperanno anche Platone e Aristotele, sul ruolo etico e sociale della musica. La discussione fu alimentata anche dal proliferare di artisti professionisti e dall’inevitabile - e deplorato - adeguamento delle espressioni artistiche ai gusti del pubblico.
Probabilmente la scelta di riprodurre soggetti inconsueti ed evocativi legati al mondo della musica, come Musaios (che compare in meno di dieci vasi), riflette questo clima culturale.

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