Asta di kòttabos, bronzo, Vulci, Necropoli dell’Osteria, 520-500 a.C.
Per questo non dobbiamo stupirci che, fra i giochi di società ricordati dalle fonti antiche, il kòttabos abbia avuto per secoli un ruolo di primo piano. Il gioco nacque in Sicilia ma si diffuse in Grecia e nelle aree di cultura greca ed era praticato durante i banchetti e i simposi.
Per giocare occorrevano un’asta e un piattello, di bronzo o di terracotta (di poco valore, perché destinato a rompersi). Il piattello veniva posto in bilico sull’asta e i commensali, a turno, cercavano di colpirlo e farlo cadere centrandolo con le ultime gocce di vino rimaste nelle loro coppe.
Nelle varianti più comuni, nell’asta a metà altezza veniva infilato un disco di bronzo, che risuonava fragorosamente quando intercettava il piattello durante la caduta.