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Etru a Casa - Villa Poniatowski

Affreschi della Sala Indiana e della Sala Egizia

25 Maggio 2020

di Francesca Montuori

La nostra passeggiata virtuale di oggi nelle sale di Villa Poniatowski è un viaggio con la mente e con gli occhi verso paesi lontani, nel tempo e nello spazio, provando a stimolare la vostra curiosità e l'immaginazione.

Villa Poniatowski, Sala Indiana

Villa Poniatowski, Sala Indiana

Le sale di maggior fascino di Villa Poniatowski sono sicuramente la Sala Indiana e la Sala Egizia per gli insoliti affreschi che le decorano, in bilico fra realtà e illusione.

In una villa che si presenta neoclassica, grazie agli interventi di Valadier, queste sale appaiono quasi stravaganti, ma in realtà rappresentano l’alba di una nuova epoca in cui la cultura europea inizia a volgere lo sguardo verso Oriente, evocando mondi lontani, terre di esploratori e di pochi, arditi viaggiatori.

Felice Giani, affreschi della Sala Indiana, fine XVIII sec.,particolare

Felice Giani, affreschi della Sala Indiana, fine XVIII sec.,particolare

Gli affreschi, attribuiti al pittore neoclassico Felice Giani (1758-1828), cui si devono le decorazioni di molti palazzi romani dell’epoca, richiamano paesaggi esotici accostando elementi artistici e paesaggistici di cui si sentiva narrare, ma che difficilmente si potevano vedere, se non nei taccuini dei viaggiatori.

Nella Sala Indiana una scenografica architettura di stile moghul, adorna di tendaggi, si apre su paesaggi fantasiosi, come fossero dei “capricci indiani”.

Felice Giani, affreschi della Sala Egizia, fine XVIII sec.,particolare

Felice Giani, affreschi della Sala Egizia, fine XVIII sec.,particolare

Allo stesso modo, il paesaggio della Sala Egizia, incorniciato da colonne doriche che fanno pendant con quelle reali della parete opposta, non rappresenta una località esistente, ma richiama alla memoria la Campagna d’Egitto che Napoleone conduce tra 1798 e 1801, portando con sé studiosi d’ogni sorta e naturalmente anche archeologi.

Felice Giani, affreschi della Sala Egizia, fine XVIII sec.,particolare

Felice Giani, affreschi della Sala Egizia, fine XVIII sec.,particolare

Quando il Principe Stanislao Poniatowski nel 1800 acquista la villa, il mondo sta lentamente cambiando.

Nipote dell’ultimo re di Polonia, Poniatowski era venuto in Italia già nel 1781, pochi anni prima che J. W. Goethe intraprendesse il suo celebre Grand Tour (1786-88), ed era rimasto catturato anche lui dal grande fascino che l’arte italiana aveva su quanti vi si recavano.

Ma in quegli stessi anni, in piena Rivoluzione industriale, l'invenzione della macchina a vapore e la sua applicazione ai mezzi di trasporto stava aprendo nuove e inaspettate prospettive sul mondo, fissando nuovi orizzonti culturali.

E così Poniatowski si fece realizzare a Roma una residenza che, se da un lato è espressione della contemporanea estetica neoclassica, dall’altro volge l’attenzione alle novità del secolo, gettando il seme di quella corrente Orientalista che diventerà “di moda” qualche decennio dopo.

 

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