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Etru a Casa - Throwback Thursday

La Collezione Castellani

28 maggio 2020

di Alessia Argento
Studio Castellani, Sala II “Ori antichi”, Primi del ‘900.

Studio Castellani, Sala II “Ori antichi”, Primi del ‘900.

Il nostro Throwback thursday oggi è dedicato al racconto della celebre collezione di antichità e preziosi della famiglia Castellani.

Nel 1919 lo Stato italiano acquisisce la collezione di Augusto Castellani (1829-1914), discendente da una dinastia di orafi e collezionisti romani.

Il capostipite, Fortunato Pio, aveva iniziato a raccogliere reperti e gioielli nel 1860, per rimediare alla vendita, da parte dello Stato Pontificio alla Francia, della rinomata collezione archeologica del marchese Campana.

Studio Castellani, Sala II “Ori antichi”, Primi del ‘900.

Studio Castellani, Sala II “Ori antichi”, Primi del ‘900.

Alcune fotografie, probabilmente risalenti agli inizi del ‘900, mostrano lo studio di ricevimento dei Castellani, collocato, a partire dal 1869, a Piazza di Trevi e luogo di incontro di personaggi di spicco della cultura e dell’aristocrazia europea, come testimoniano i sette preziosi registri di firme di visitatori oggi conservati al museo. La collezione, dislocata in quattro sale tra loro comunicanti, era composta da più di seimila oggetti (ceramiche, bronzi, vetri, avori), oltre agli ori antichi e ai gioielli moderni di “antico gusto”, realizzati dai Castellani secondo le tecniche orafe etrusche.

Studio Castellani, Sala IV “Ori moderni”, Primi del ‘900.

Studio Castellani, Sala IV “Ori moderni”, Primi del ‘900.

La sala I era destinata alle vendite delle oreficerie moderne, mentre la II accoglieva gli ori antichi, i vasi più importanti della collezione e le monete - alloggiate entro quattro espositori sorretti da pithoi - che confluiranno negli anni ’50 nel medagliere del Museo Nazionale Romano.

La sala III era riservata ai bronzi e al cosiddetto “carro Castellani”, risultato dell’assemblaggio di alcuni pezzi di un carro rinvenuto in una tomba di Vulci e di altri frammenti. Il percorso si concludeva nella sala IV, destinata agli ori moderni e ad altri vasi.

Studio Castellani, Sala IV “Ori moderni”, Primi del ‘900

Studio Castellani, Sala IV “Ori moderni”, Primi del ‘900

Dopo l’acquisto, la raccolta venne destinata al Museo di Villa Giulia, dove si rese necessario allestire nuovi spazi espositivi, che furono aperti al pubblico nel 1929.

La raccolta era ordinata in quattro sale - situate nell’ala settentrionale del museo - secondo i criteri espositivi imposti negli atti di cessione dalla famiglia Castellani.

In una fotografia che documenta l’allestimento di quel periodo si può vedere la sala destinata agli ori antichi e moderni, presentati in due settori contigui, nelle stesse bacheche di legno e vetro dello studio di ricevimento.

Un’altra immagine mostra la sala in cui erano conservati i bronzi e il carro Castellani, collocato al centro della stanza, tra le vetrine, ove è rimasto in esposizione fino agli anni ’50, allorché, in occasione dei lavori effettuati nell’ala settentrionale del museo, venne smontato.

Foto ETRU Archivio fotografico

 

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