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Etru a Casa - Protagonisti

Adolfo Cozza

26 Maggio 2020

di Luca Mazzocco

Iniziamo una nuova rubrica dedicata ai protagonisti dell'archeologia che hanno avuto un legame con il nostro museo, partendo dalla sua istituzione fino ai giorni nostri.

Ricostruzione del Tempio di Alatri nel cortile del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Ricostruzione del Tempio di Alatri nel cortile del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Uno dei monumenti più imponenti del nostro museo si trova nel giardino ed è la riproduzione in scala 1:1 del tempio di Alatri, realizzata dopo gli scavi compiuti in località La Stazza, vicino alla città laziale, sotto la supervisione di Adolfo Cozza.

Nasce ad Orvieto il 4 giugno 1848, ma ben presto si trasferisce a Firenze, dove si lega agli ambienti politici risorgimentali, mentre dal punto di vista artistico inizia a dedicarsi alla scultura. Dopo alcune delusioni artistiche decide di rivolgersi alla matematica e all'ingegneria, diventando un valente inventore (sono depositati a suo nome ben 35 progetti) ed elaborando l’idea della funicolare di Orvieto, ancora oggi in uso.

Ma ben presto emerge il suo amore per l’archeologia, dapprima realizzando le riproduzioni delle tombe Golini I e II che furono collocate, nel 1882, nel Museo Civico Archeologico di Orvieto.

Foto di Adolfo Cozza in età avanzata

Foto di Adolfo Cozza in età avanzata

Nello stesso momento propone, assieme a Angiolo Pasqui, Gian Francesco Gamurrini e Raniero Mengarelli, la redazione della Carta Archeologica d’Italia, secondo criteri particolarmente avanzati per l’epoca, partendo proprio dalla regione dell’Etruria.

Anche se questo progetto non fu mai portato a termine, sono proprio le ricognizioni per la Carta Archeologica che portano al ritrovamento dei materiali di Falerii e di Narce, che costituiscono il primo nucleo del nostro museo.

Busto-ritratto di Adolfo Cozza posto ad Orvieto

Busto-ritratto di Adolfo Cozza posto ad Orvieto

Assieme a Felice Barnabei, Gammurrini e Pasqui pubblica, nei Monumenti Antichi dell'Accademia dei Lincei, i resoconti degli scavi.

Subito dopo si dedica alla riproduzione del tempio di Alatri, partendo dalla pianta rinvenuta nello scavo, e dalle terrecotte architettoniche, ora visibili a Villa Poniatowski, che costituirono il modello per la realizzazione di quelle che ancora oggi si vedono sulla ricostruzione.

Successivamente riprende l’attività di scultore, partecipando alla realizzazione del monumento di Vittorio Emanuele II, progettato dall’amico Giuseppe Sacconi, dove contribuì con alcune sculture, ancora oggi presenti.

Cartolina d'epoca con la Funicolare di Orvieto

Cartolina d'epoca con la Funicolare di Orvieto

Mentre stava completando la decorazione pittorica di Villa Lubin, destinata ad essere la sede dell’Istituto Internazionale per l’Agricoltura (i cui compiti sono svolti oggi dalla FAO), ed era impegnato nella realizzazione di un monumentale affresco dedicato al tema dell’agricoltura, cade dall’impalcatura, morendo il 16 agosto 1910.

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