Anfora attica a figure nere con Eracle e l’Idra di Lerna (530-500 a.C.), Tomba Martini Marescotti 610, Cerveteri, Necropoli di Monte Abatone
Questa prima giornata della Museum Week è dedicata agli Eroi
Per trovare quelli moderni non c'è bisogno di andare lontano. Basta entrare nei nostri ospedali dove medici, infermieri e tutto il personale sanitario sono in prima linea per combattere questa emergenza. E noi vogliamo celebrarli con un eroe senza tempo: Eracle alle prese con l'uccisione dell'Idra di Lerna.
E' la seconda delle 12 fatiche inflitte da Euristeo a Eracle per espiare la colpa della strage compiuta su moglie e figli in preda alla follia ispiratagli dalla dea Hera e che nel loro complesso simboleggiano la lotta fra l’uomo e la natura nei suoi aspetti più selvaggi e crudeli. La troviamo rappresentata su un’anfora attica a figure nere, attribuita al Pittore di Michigan, dal corredo di una tomba della necropoli di Monte Abatone di Cerveteri.
Ma chi era l'Idra?
L’Idra era un mostro terribile e velenosissimo, figlio di Echidna e di Tifone che viveva nella palude di Lerna, in Argolide (Grecia). Il fiato pestilenziale che spirava dalle sue teste (da cinque a cento, secondo gli autori antichi) impestava l’aria e provocava morte, così come il contatto con il suo sangue o con le sue orribili orme. Tutte le teste, anche se recise con la spada, rinascevano in numero doppio e una di esse era immortale.