Centauro, statua funeraria del Maestro del Centauro, nenfro, 590-580 a.C. Vulci, necropoli in loc. Poggio Maremma, tomba a camera.
Il Centauro di Vulci è considerato la più importante scultura a tutto tondo della sua epoca. La statua venne scoperta nel 1919 dall’archeologo Goffredo Bendinelli: era spezzata in due parti e mancavano del tutto la base, la parte inferiore degli arti e diversi altri frammenti. E' solo grazie al primo restauro di Luigi Falessi che ha assunto l'aspetto attuale e da allora è uno dei reperti più famosi del Museo.
L’opera è attribuita al “Maestro del Centauro”, un artista di cui non conosciamo il nome e che era abile nel lavorare la pietra locale (il nenfro è una varietà di tufo) ed era aggiornato sulle contemporanee tendenze dell’arte greca arcaica. La completa perdita del colore non ci permette di apprezzare al meglio la sua opera.
Il Centauro visto frontalmente appare come un giovane nudo, con le mani stese lungo i fianchi, che avanza lentamente. Sul viso è scolpita una barba, mentre i lunghi capelli sono acconciati con cura. Una fila di riccioli orla la fronte e chiude la pettinatura sulle spalle, due ciocche attorcigliate coprono le orecchie e scendono fino alle spalle.