Cista in bronzo con la gara tra Apollo e Marsia, Palestrina, necropoli della Colombella, Collezione Barberini, Villa Poniatowski, IV-III secolo a. C.
Nella giornata dedicata alla Poesia e alla Musica antica troviamo ispirazione nel sommo poeta, in attesa delle celebrazioni del 25 marzo, il #Dantedì.
'O buono Appollo, a l’ultimo lavoro
fammi del tuo valor sì fatto vaso,
come dimandi a dar l’amato alloro.
Infino a qui l’un giogo di Parnaso
assai mi fu; ma or con amendue
m’è uopo intrar ne l’aringo rimaso.
Entra nel petto mio, e spira tue
sì come quando Marsia traesti
de la vagina de le membra sue'.
(Dante, Paradiso, I, vv. 13-21)
Nelle terzine iniziali del Paradiso, Dante invoca Apollo, il dio della poesia e della musica, il solo che può aiutarlo a conseguire la gloria poetica.
Allude a quella stessa ispirazione che aveva animato il dio nella mitica gara musicale contro il satiro Marsia, maestro nel suonare l’aulòs, il doppio flauto: Dante vuole dare forza alla sua poesia, perché possa contribuire a salvare l’umanità, risollevarla e renderla libera.