Pietro Venale e aiuti, affreschi dell’Emiciclo di Villa Giulia, Roma, 1553-1555; dettaglio di una maschera con simbolo araldico della famiglia Del Monte
Ma con il Rinascimento maturo i termini si ribaltano: la città stessa, infatti, e i suoi edifici divengono spazi scenici e scenografici, luoghi in cui guardare e farsi guardare, in cui mostrare e mettersi in mostra.
In questa ottica si può comprendere come tutto l’impianto di Villa Giulia - progettata e realizzata da Vignola e Ammannati tra 1550 e 1555 per papa Giulio III - viene concepito come una grande macchina scenografica che sorprenda e incanti i suoi visitatori.
Scrive Ammannati:
Il viale [la “via Iulia Nova”] fa da proscenio et il cortile [il piazzale antistante la villa] orchestra, et il semicircolo del palazzo fa teatro, e quest’altra ch’io vi descriverò fa scena.