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Etru a Casa - Veio

Volto di Latona

26 Aprila 2020

di Laura D'Erme
Latona ?, Lastra di rivestimento, Roma, Veio, santuario di Portonaccio, inizi V se.a.C. Sala 40 del Museo.

Latona ?, Lastra di rivestimento, Roma, Veio, santuario di Portonaccio, inizi V se.a.C. Sala 40 del Museo.

Oggi parliamo di volti, sguardi, profili che incontrano e colpiscono i visitatori nella visita al museo. Dietro le vetrine si cristallizzano i personaggi che hanno animato la nostra storia antica: dai miti ai popoli, tutti racchiusi in quelle immagini senza tempo.

Quello che vi mostriamo è probabilmente il volto della dea Latona, quella stessa divinità raffigurata con il piccolo Apollo nella monumentale statua in terracotta sul tetto del tempio, nel santuario di Portonaccio a Veio. Dallo stesso tempio proviene anche questa lastra in cui il volto della dea appare ai nostri occhi di una modernità stupefacente.

E’ noto il racconto mitologico in cui Latona, vittima della prepotenza di Zeus (Giove) che la aveva messa incinta e della gelosia di Hera (Giunone) che la perseguita inviandole contro il serpente Pitone per impedirle di partorire, trova rifugio nell’isola di Delo, dove possono nascere i suoi gemelli, Apollo e Artemide.

E’ meno conosciuto il racconto che ci fa lo scrittore latino Ovidio, il grande poeta latino, nelle sue “Metamorfosi” in cui Latona, continuando a fuggire dall’ira di Giunone, giunge in Licia e si accosta a bere ad uno stagno, per ristorare sè e i due neonati. Ma alcuni contadini la cacciano e ingiuriano lei e i suoi figli.

E allora Latona manifesta tutta la sua natura divina e gridando loro: "Ingrati, vivrete sempre nelle acque e sulle rive di questo stagno", li trasforma in rane!
 

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