Apollo, Statua acroteriale, Terracotta policroma plasmata a mano, 510-500 a.C., Roma, Veio, santuario in località Portonaccio.
Abbiamo aperto la mattinata con una splendida fotografia in bianco e nero dello scavo di Portonaccio. Un documento d'archivio che testimonia la scoperta di uno dei capolavori più famosi del nostro Museo, l'Apollo di Veio. E di lui vogliamo parlare.
Nell’inno ad Apollo, tratto dai cosiddetti Inni Omerici, risalenti al VII sec. a.C., Apollo e` una divinità terribile e potente, il dio arciere, che con le sue frecce ‘‘colpisce lontano’’ portando distruzione o il dio indovino da cui provengono oracoli che decidono le sorti di comunità e eserciti.
Ma, Apollo viene cantato anche come il dio che difende i popoli proteggendo le porte delle città o che tiene lontano il male.
E’ infatti nel contempo la divinità guaritrice che purifica, che salva e libera dalle epidemie. Non a caso ebbe tra i suoi figli il dio stesso della medicina, Asclepio (Esculapio per i Romani).
Ci piace questa ultima versione, soprattutto in questo momento.
Manteniamo i pensieri positivi
Godiamo della bellezza di questi capolavori. Mettiamo in circolo la Cultura