Gruppo di Minerva e Ercole, terracotta plasmata a mano, 500 a.C. ca., Roma, Veio, santuario in località Portonaccio. Sala 39 del Museo.
In questi giorni dell'anno, secondo alcune tradizioni letterarie romane, avevano luogo i festeggiamenti in onore di Minerva, a partire dal giorno della nascita della dea il 19 marzo per i cinque giorni successivi fino al 23.
La dea, in seguito identificata con la greca Atena, era entrata presto nel novero delle divinità dei Romani, probabilmente attraverso gli Etruschi dove era venerata con il nome di Menerva.
E proprio a Menerva fu dedicato inizialmente il santuario di Veio, tra i più antichi e venerati di tutta l’Etruria, che era edificato immediatamente fuori la città, nell'area modernamente denominata Portonaccio. Lì sorgeva il tempio che ha restituito le famose statue acroteriali fra cui quella notissima di Apollo, il cui culto fu anch'esso poi celebrato nel santuario.
La dea Menerva, venerata nel suo aspetto oracolare e in quello di protettrice dei giovani e del loro ingresso nella età adulta, è ricordata da numerose iscrizioni votive rinvenute nel santuario. Ma eccezionale, dal punto di vista della tecnica della lavorazione della terracotta e della resa stilistica, è l’offerta votiva, databile intorno al 500 a.C., che la raffigura accanto ad Ercole mentre lo introduce fra gli dei dell'Olimpo.