Nel 1909, in seguito a una serie di ulteriori interventi legislativi, il Museo, diretto da Giuseppe Angelo Colini, divenne sede autonoma della “Direzione degli Scavi per i mandamenti di Civitavecchia e Tolfa” e assunse la competenza anche sugli scavi della provincia dell’Aquila, dell’Etruria suburbana e della fascia dell’Umbria alla sinistra del Tevere.
Potremmo immaginare che la nostra fotografia sia stata realizzata in quell’anno, dall’allora direttore dell’Ufficio Scavi di Civitavecchia e Tolfa, Raniero Mengarelli, durante un suo soggiorno di lavoro.
Nel 1912 verranno assegnate a Villa Giulia anche le zone di Viterbo e Corneto-Tarquinia, prima di pertinenza del Museo archeologico di Firenze, e tutti i materiali provenienti dalle indagini archeologiche effettuate in quelle aree saranno trasferiti nella sede museale.
Definiti i limiti territoriali entro i quali l’Istituto poteva esercitare la tutela archeologica e con la nomina di nuovo personale scientifico (Giulio Quirino Giglioli, Alessandro Della Seta, Ettore Gabrici), verranno riprese o avviate le grandi campagne di scavo - a Cerveteri e a Veio - che cambieranno il volto del Museo, accentuandone la connotazione etrusca.