Cratere attico con Eracle, Nesso e Deianira, Tomba 371, necropoli della Banditaccia, Cerveteri, 520-500 a. C.
Esistono, invero, altri episodi del mito che vedono protagonista Eracle e tra questi emerge una vicenda dagli esiti fatali, che avrà come estrema conseguenza la morte stessa dell’eroe e la sua ascesa tra gli dei dell’Olimpo; si tratta del rapimento di Deianira, sua sposa, da parte del centauro Nesso (Ovidio, Metamorfosi, IX, vv. 101-133). Per conquistarla Eracle aveva dovuto sconfiggere Acheloo, padre di tutti i fiumi, e forse non è un caso se il rischio di perderla di nuovo dipende ancora da un impetuoso corso d’acqua, l’Eveno in Tessaglia, gonfio di pioggia (v. 105: nimbis hiemalibus auctus), quasi impossibile da attraversare (v. 106: impervius amnis).
Narra Ovidio che Eracle, temendo per l’incolumità di Deianira, per guadare il fiume la affida incautamente al centauro Nesso.