Si tratta di esercizi realizzati su carta a carboncino e a matita fra il 1854 e il 1858, all’età di 12-16 anni, quando Felice, incoraggiato fin da piccolo dal padre ceramista a praticare quell’arte, grazie a un sussidio ricevuto dal governo borbonico come “premio” per la realizzazione di un piatto dipinto presentato al Consiglio provinciale di Teramo, si era trasferito dalla natìa Castelli a Teramo per frequentare la scuola di disegno di Pasquale Della Monica.
L'intervento, realizzato nel laboratorio di restauro del museo dalla restauratrice Barbara Costantini, in coordinamento con il Servizio Conservazione e con la Conservatrice delle collezioni, Maria Paola Guidobaldi, responsabile dell’intervento, ha previsto il restauro, nel ricondizionamento in passe-partout e incorniciatura di una selezione di 8 disegni e nel solo ricondizionamento in passe-partout conservativo delle restanti 12 opere.
Il nostro sentito ringraziamento ad Angela, Guido, Francesca e Caterina Fiegna e ad Alfredo Celli i quali, ritrovando in un giorno d’estate del 2018 quei disegni amorevolmente conservati da Caterina nel palazzo Fuschi di Castelli, dove lei era andata a vivere dopo le nozze, pensarono di farne dono al nostro Museo. La loro generosità ci ha permesso di arricchire le nostre collezioni, offrendoci anche un motivo ulteriore per onorare colui che ha legato il nome e la vita al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
L’auspicio è di poter realizzare presto una piccola esposizione degli 8 disegni incorniciati, che indubbiamente delineano un aspetto inedito di Felice Barnabei. Sarebbe un bel modo per riaprire il Museo di Villa Giulia al mondo: ancora una volta all’insegna del suo padre fondatore.