Per conservare i reperti all’interno del museo è opportuno monitorare la temperatura e l’umidità relativa all’interno delle vetrine, perché questi valori possono influenzare lo stato di conservazione dei reperti.
Parametri microclimatici scorretti, infatti, possono causare delle problematiche di tipo fisico (fratture e decoesione per rigonfiamento e contrazione), innescare delle reazioni chimiche e contribuire alla diffusione di inquinanti, sali e crescita di muffe.
Con cadenza periodica inseriamo all’interno delle vetrine, in posizioni specifiche, uno strumento digitale chiamato Datalogger, il quale consente di registrare ad intervalli di tempo stabiliti i valori di temperatura e umidità relativa.
Questa attività preliminare di monitoraggio microclimatico ci consente di identificare le criticità presenti negli ambienti espositivi e all’interno delle teche, e di studiare soluzioni per il superamento delle criticità individuate o quanto meno della riduzione dei rischi correlati.
Vi siete mai accorti di questo strumento nella vetrina della nostra Gorgone di Portonaccio?