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Etru a Casa - Collezioni antiquarie

Collezione Kircheriana

7 Maggio 2020


di Maria Paola Guidobaldi

Ciò che rende il Museo di Villa Giulia uno dei musei più straordinari del mondo è il fatto di custodire al suo interno, accanto alle creazioni più rappresentative della civiltà etrusca, anche collezioni antiquarie che, nel tempo, vi sono confluite.

Museo Kircheriano, incisione dal frontespizio del volume di Giorgio de Sepibus, Romani Collegii Musaeum Celeberrimum, Roma 1678

Museo Kircheriano, incisione dal frontespizio del volume di Giorgio de Sepibus, Romani Collegii Musaeum Celeberrimum, Roma 1678

Fra queste c’è la Collezione Kircheriana, l’insieme di oggetti, prevalentemente etruschi e italici, derivanti dallo smembramento, decretato dal Ministero nel 1913, dell’originario Museo Kircheriano al Collegio Romano, che andò ad alimentare anche altre raccolte, fra cui quelle del Museo Nazionale Romano, per le collezioni di arte antica, e del Pigorini per le antichità etnografiche.

Fra i molti oggetti pervenuti nel nostro museo, rifulgono due opere molto importanti alle quali sono stati dedicati specifici approfondimenti: l’Aratore di Arezzo e la Cista Ficoroni.

Nella sede originaria della collezione, oggi occupata dal Liceo Visconti, resta solo un nucleo molto ridotto di quello che alla metà del Seicento era il museo più straordinario del mondo.

Ad allestirlo era stato Athanasius Kircher (1602-1681), gesuita e grande studioso di matematica, fisica, egittologia, alchimia, astrologia e scienze occulte, dotato di una vivacissima intelligenza e curiosità intellettuale (la stessa che aveva contraddistinto il grande naturalista latino, Plinio il Vecchio, morto durante l’eruzione del 79 d.C.) al punto di calarsi dentro il cratere del Vesuvio per osservare i segni premonitori di un’eruzione.

Portrait of Athanasius Kircher (1602–1680) by Cornelius Bloemart (1603–1680), 1655

Portrait of Athanasius Kircher (1602–1680) by Cornelius Bloemart (1603–1680), 1655

Di tutte le sue passioni, dall’architettura alla storia antica, dall’astronomia alle scienze della terra e fino all’invenzione di prodigiose macchine capaci di produrre giochi ottici, acustici e meccanici, c’era testimonianza in quel particolarissimo museo, capace di offrire al visitatore un’esperienza unica e irripetibile, sorprendendolo, come diremmo oggi, con gli effetti speciali.

La struttura non era quella a noi familiare del museo tematico, bensì quella della “camera delle meraviglie”, una wunderkammer, ove oggetti d’arte, strumenti scientifici e collezioni naturalistiche rappresentavano il microcosmo e il macrocosmo, la sapienza degli antichi e le nuove scienze, i prodigi, i paradossi, testimoniando al tempo stesso i contatti che la comunità dei Gesuiti, a cui Kircher apparteneva, aveva con tutto il mondo allora conosciuto.   

P.S. Nella nostra sezione ETRU Kids trovate le istruzioni per costruire una vostra "scatola delle meravigle". Scoprite come realizzarla

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