Museo Kircheriano, incisione dal frontespizio del volume di Giorgio de Sepibus, Romani Collegii Musaeum Celeberrimum, Roma 1678
Fra queste c’è la Collezione Kircheriana, l’insieme di oggetti, prevalentemente etruschi e italici, derivanti dallo smembramento, decretato dal Ministero nel 1913, dell’originario Museo Kircheriano al Collegio Romano, che andò ad alimentare anche altre raccolte, fra cui quelle del Museo Nazionale Romano, per le collezioni di arte antica, e del Pigorini per le antichità etnografiche.
Fra i molti oggetti pervenuti nel nostro museo, rifulgono due opere molto importanti alle quali sono stati dedicati specifici approfondimenti: l’Aratore di Arezzo e la Cista Ficoroni.
Nella sede originaria della collezione, oggi occupata dal Liceo Visconti, resta solo un nucleo molto ridotto di quello che alla metà del Seicento era il museo più straordinario del mondo.
Ad allestirlo era stato Athanasius Kircher (1602-1681), gesuita e grande studioso di matematica, fisica, egittologia, alchimia, astrologia e scienze occulte, dotato di una vivacissima intelligenza e curiosità intellettuale (la stessa che aveva contraddistinto il grande naturalista latino, Plinio il Vecchio, morto durante l’eruzione del 79 d.C.) al punto di calarsi dentro il cratere del Vesuvio per osservare i segni premonitori di un’eruzione.