Tra le tecniche più diffuse di filatura vi è quella con fuso sospeso (cioè con fuseruola).
Il fuso era costituito anch’esso da un’asticella provvista, in corrispondenza dell’estremità superiore, di un ingrossamento o di un intaglio al quale veniva fissato il lucignolo (lo stoppino). All’altro capo era infilata, come contrappeso, una fuseruola la cui funzione era quella di un volano, cioè di prolungare e rendere regolare e continuo il movimento rotatorio impresso alla bacchetta dalle mani, che consentiva di produrre un filo uniforme. Le fuseruole, realizzate spesso in argilla, potevano avere forma diversa (sferica, troncoconica, conica, ecc.).
Studi recenti hanno dimostrato che le caratteristiche del filo dipendono dalla durata di rotazione della bacchetta e dalla frequenza di rotazione della fuseruola: i filati più sottili sono prodotti da una rotazione più veloce delle fuseruole, contraddistinte in questo caso da dimensioni ridotte, mentre i filati più grossi dipendono da una rotazione più lenta del fuso ottenuta con fuseruole di peso e dimensioni maggiori.