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Etru a Casa - Agro Falisco e Capenate

Coppa a occhioni dalla necropoli di Celle

12 Marzo 2020

di Laura D'Erme
ETRU image

Celebri tra i vasi greci sono le coppe che presentano sulla parete esterna due grandi occhi.

Bevendo, le coppe erano sollevate al viso e ciò comportava che quest’ultimo fosse totalmente coperto dal vaso.

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Chi si trovava di fronte al bevitore, quindi, vedeva solo due grandi occhi: il vaso diventava come una maschera posta sul viso che fissava lo spettatore.

Si è pensato che gli occhi potessero avere un valore apotropaico, rappresentando lo sguardo di Medusa, il mostro ucciso da Persèo, che aveva il potere di pietrificare.

In ogni caso gli occhi “controllavano”  chi stava davanti al bevitore, proteggendo dai malefici del vino e dagli sguardi maligni dei convitati.

Coppa a occhioni, Necropoli di Celle, Falerii Veteres.Tomba a camera 13 (LXXIV), 520-510 a.C.

Coppa a occhioni, Necropoli di Celle, Falerii Veteres.Tomba a camera 13 (LXXIV), 520-510 a.C.

E grandi occhi campeggiano anche su questa coppa di dimensioni monumentali risalente al 520-510 a.C., e appartenente al Gruppo di Leagros.

All'esterno, fra due occhioni apotropaici, Dioniso, dio del vino, seduto in trono, fra due Menadi danzanti e tralci di vite. In mano il kantharos, tipico vaso per bere vino e attributo della divinità.

All'interno, un suonatore di lira, forse Dioniso, e tralci di foglie di edera.

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