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Etru a Casa - Agro Falisco e Capenate

Corredo della tomba 103 della necropoli di Monte Cerreto

22 Maggio 2020

di Alessia Argento

Continua la nostra adesione alle celebrazioni per i 130 anni dall'inizio degli scavi dell'antica città di Narce, promosse dal Museo Archeologico Virtuale di Narce - MAVNA.

Narce, Necropoli di Monte Cerreto, Tomba degli Ori (t. 103). Metà VII se. a.C. Sala 32. Archivio fotografico ETRU.

Narce, Necropoli di Monte Cerreto, Tomba degli Ori (t. 103). Metà VII se. a.C. Sala 32. Archivio fotografico ETRU.

La sala 32 del nostro Museo è dedicata proporio a Narce. Qui si trova esposta una parte del corredo della tomba 103 della necropoli di Monte Cerreto, trovata inviolata nel 1890-91 dall’antiquario Annibale Benedetti e databile alla metà del VII sec. a.C..

La tomba, del tipo a camera, custodiva un ricco corredo orientalizzante formato da un servizio vascolare da banchetto e da preziosi oggetti di oreficeria. Il Museo di Villa Giulia non poté provvedere subito ad acquistare i materiali per mancanza di fondi; fu così che i vasi furono venduti nel 1892 dallo stesso Benedetti al British Museum - dove tutt’oggi si trovano - mentre solo nel 1895, dopo una lunga e complessa trattativa, lo Stato acquistò la ricca parure femminile che ha dato il nome alla tomba.

Narce, Necropoli di Monte Cerreto, Tomba degli Ori (t. 103). Metà VII se. a.C. Sala 32. Archivio fotografico ETRU.

Narce, Necropoli di Monte Cerreto, Tomba degli Ori (t. 103). Metà VII se. a.C. Sala 32. Archivio fotografico ETRU.

E’ andata invece dispersa una cista cilindrica di lamina di bronzo.

Tra gli oggetti preziosi in esposizione, spiccano: una collana in oro con pendenti a forma di busto femminile, riferibile a un modello orientale diffuso tramite i commerci fenici; un pendente d’argento dorato ad anello ellittico di tipo fenicio con castone a sigillo; una coppia di placchette auree, probabili ornamenti di vesti, decorate a sbalzo con figure femminili nude che riprendono l’iconografia di Ishtar, divinità venerata nel mondo siro-fenicio; un ornamento a fascia di un abito e due spilloni di produzione etrusca decorati a filigrana e a sbalzo.

Narce, Necropoli di Monte Cerreto, Tomba degli Ori (t. 103). Metà VII se. a.C. Sala 32. Archivio fotografico ETRU.

Narce, Necropoli di Monte Cerreto, Tomba degli Ori (t. 103). Metà VII se. a.C. Sala 32. Archivio fotografico ETRU.

Sono, inoltre, da menzionare fibule in oro e in ambra e due cani accovacciati anch’essi in ambra, che hanno confronti a Satricum e a Veio, la cui presenza potrebbe essere connessa al ruolo di guardiano e simbolo degli inferi che questo animale rivestiva nell’immaginario antico.

La concentrazione di tali oggetti preziosi, alcuni dei quali d’influenza orientale, in un solo corredo funerario, fa ritenere che la tomba dovesse appartenere a una donna di famiglia aristocratica, la cui fortuna era collegata al grande sviluppo che conobbe Narce tra l’VIII e il VII sec. a.C.

La città esercitava un controllo sul medio corso del fiume Treja, affluente del Tevere, ed era inserita insieme a Veio e a Roma, nelle rotte fluviali di rifornimento e smistamento di metalli e beni preziosi, che costituivano un’alternativa alle rotte costiere lungo le quali navigavano e commerciavano gli Etruschi.

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